8 Agosto 2016 -

A BRIEF HISTORY OF PRINCESS X (2016)
di Gabriel Abrantes

Oltre alla non completamente riuscita collaborazione con Ben Rivers in The Hunchback, il regista americano-portoghese Gabriel Abrantes quest’anno ha anche diretto e portato alla 69esima edizione del Festival del Film Locarno un cortometraggio documentaristico dedicato ad una scultura di Constantin Brâncuși: Princess X (1915-1916). La scultura è una resa astratta ed ermetica di un ritratto di Marie Bonaparte, pronipote di Napoleone, all’epoca principessa di Francia e amica di Sigmund Freud — e questa resa astratta è famigerata soprattutto per un motivo comico, ovvero per la somiglianza della forma della scultura ad un membro maschile.

Il corto, nei suoi 7 minuti di durata, risulta una delle operazioni documentaristiche più genuinamente divertenti immaginabili, tanto per lo stile narrativo quanto per l’inserimento di elementi comici in maniera originale e urticante, con un tocco surrealista e assurdo anche nel trattare fatti realmente accaduti. Questo è principalmente a causa della voce narrante del regista trentaduenne che da subito introduce la scultura come un qualcosa di enigmatico e affascinante, ma anche di facilmente fraintendibile. Abrantes ridacchia nel raccontare i fatti ma non li cambia, mantiene sempre in equilibrio la follia e la critica di storia dell’arte – rende il tributo a Brâncuși un’opera a sé stante distante da Brâncuși e vicina solo e soltanto al mondo meravigliosamente ironico a cui l’autore ci ha abituato già con Ennui Ennui (2013) e con il suo segmento di Aqui, em Lisboa (2015). Ma stavolta è l’arte moderna, anzi, ironicamente, un’arte proto-moderna a suo modo incomprensibile e comprensibilissima; come lo può essere, in altri casi, anche il cinema, un’arte di sguardi e visioni, un’arte in cui tutto può essere nulla ma deve essere interpretato e reinterpretato. Però, Abrantes è esplicitassimo, raccontando nel dettaglio sé stesso e il fatto che A brief history of Princess X esista, il perché l’ha fatto, il perché è così inventivo, frenetico, slapstick, anarchico, autoironico; ad essere interpretabile e reinterpretabile non è neanche la stessa Princess X, che viene spiegata nel dettaglio all’interno del film, con in aggiunta una descrizione degli studi di Marie Bonaparte nel merito della sua teoria su quanto la distanza tra clitoride e vagina possa influire sull’intensità dell’orgasmo. È un gioco, sì, e pure un gioco autocompiaciuto, ma è divertente, con un umorismo quasi da cartone animato, in bilico tra South Park e Monty Python’s Flying Circus, e soprattutto è capace di giocare con il cinema senza rovinare il cinema, donando una bellezza formale anche alla volgarità, riuscendo a rendere ironico e funzionale anche lo stacco di montaggio più banale, aggiungendo una battutina o facendo un’altra risata.

A brief history of Princess X si focalizza tanto sulla percezione della scultura quanto sulla storia della scultura e sulla bellezza della scultura. Allo stesso modo, l’occhio dello spettatore di Abrantes deve concentrarsi sia su quanto può essere affascinante la storia raccontata, sia su quanto può essere formalmente bella l’opera sia su come Abrantes mostra di percepirla: come un qualcosa di generalizzabile per quanto riguarda la forma, ma da non sottovalutare solo per i fraintendimenti compiuti nei secoli. Un bambino immaturo che si mette in posa fingendo che Princess X sia il suo pene non può cambiare la storia della scultura, non può cambiare la storia di Brâncuși e non può cambiare la storia del film. Ma il film forse sì, il film forse può risvegliare qualcosa, può far vivere lo scambio di significante e significato all’interno della scultura e attraverso di essa all’interno del film. E questo film lo può fare in soli 7 minuti, con un umorismo unico e infallibile.

Nicola Settis

“A Brief History of Princess X” (2016)
7 min | Documentary, Short | France / Portugal / UK
Regista Gabriel Abrantes, Francisco Cipriano
Sceneggiatori Gabriel Abrantes
Attori principali Gabriel Abrantes, Joana Barrios, Francisco Cipriano, Máximo Francisco
IMDb Rating 6.6

Articoli correlati

HERMIA & HELENA (2016), di Matias Piñeiro di Marco Romagna
IO DANIEL BLAKE (2016), di Ken Loach di Elio Di Pace
CALABRIA (2016), di Pierre-François Sauter di Marco Romagna
JEUNESSE (2016), di Julien Samani di Nicola Settis
FESTA (2016), di Franco Piavoli di Erik Negro
SLAVA – GLORY (2016), di Kristina Grozeva e Petar Valchanov di Marco Romagna